MILANO – Un banale mal di testa che non accenna a passare. Gli
esami in ospedale, la scoperta di un aneurisma, il primo intervento. Poi
la decisione di firmare le dimissioni dall’ospedale San Carlo di
Potenza e partire, a bordo di un’ambulanza privata, alla volta del
Careggi di Firenze. È successo sabato scorso. Il protagonista di questa
storia, per fortuna a lieto fine, è Vito Summa, sindaco di Avigliano
(PZ) e uomo di spicco del Pd lucano.
LA STORIA – Tutto comincia sabato
pomeriggio quando Summa è atteso ad un incontro pubblico. Un mal di
testa insistente, però, lo costringe a disdire. Preferisce stare a casa.
Col passare delle ore il dolore aumenta, tanto che il sindaco di
Avigliano decide di recarsi in ospedale. Va al San Carlo di Potenza,
dove viene sottoposto a controlli. Viene ricoverato in Neuroradiologia,
gli esami evidenziano alcuni problemi. Domenica mattina la situazione
precipita: l’uomo inizia a lamentare problemi alla vista. Ha un
aneurisma in corso, serve un intervento di «embolizzazione». I medici
provvedono, ma il risultato non è quello sperato. Il flusso di sangue
non rallenta. C’è bisogno di un intervento più invasivo. E ovviamente
molto più rischioso.
FUGA A FIRENZE – Sono minuti
concitati al San Carlo di Potenza. Fra i corridoi dell’ospedale si
vedono molti esponenti del Pd regionale, che in Basilicata è partito di
governo. I familiari e gli amici di Summa devono decidere in fretta.
Dare l’ok per l’intervento a Potenza o cercare fortuna in una struttura
diversa? La consultazione porta a una decisione sorprendente: decidono
di firmare le dimissioni, noleggiare un’ambulanza privata e raggiungere
il Careggi di Firenze. Il sindaco di Avigliano arriva al Careggi e viene
operato. Lo sottopongono allo stesso intervento provato a Potenza. Ora è
già in ripresa, ne avrà per 15 giorni.
EMIGRAZIONE SANITARIA – La storia
di Summa ha creato discussione in Basilicata. Il sindaco di Avigliano
che decide di dimettersi dall’ospedale di Potenza per andare a Firenze
ha posto nuovamente l’attenzione sull’emigrazione sanitaria da Sud a
Nord e sull’avanguardia delle strutture ospedaliere meridionali. Secondo
un recente rapporto Svimez ogni anno in media 197.000 cittadini
residenti nelle regioni meridionali emigrano verso quelle centrali o
settentrionali per sottoporsi a indagini diagnostiche o a terapie. Solo
49.000, invece, fanno il viaggio in senso inverso. L’assessore regionale
alla Sanità, Attilio Martorano, intervistato dal Quotidiano della
Basilicata, ha cercato di sgombrare il campo da equivoci: «Summa è un
cittadino come gli altri. Quindi è libero di scegliere la struttura in
cui ritiene più giusto curarsi. C’è un problema reale, che è quello
dell’emigrazione sanitaria. Una questione che devono affrontare tutte le
regioni italiane».
(SITO DEL CORRIERE DELLA SERA, 6 MARZO.)
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